IL SENTIERO COLEMAN

Foto di Leda Di Piro

… annotare sul taccuino il paesaggio che, mentre lo si attraversa, fugge, si sfalda e si ricompone come una sequenza cinematografica, con le sue dissolvenze e riassestamenti, o come un volto che muta nel tempo.

da L’infinito viaggiare di Claudio Magris
_ Preambolo

Il sentiero Coleman è una raccolta di appunti e materiali per un progetto non ancora realizzato.

Il sentiero Coleman è un trekking di più giorni ideato alla fine del secolo scorso in ricordo di un cammino di quattro giorni che il pittore paesaggista Enrico Coleman fece nel 1881 con l’ingegner Martinori, allora segretario della Sezione Cai di Roma, per le montagne dei Simbruini. Durante l’intero percorso Enrico Coleman trasferì le proprie impressioni su un taccuino attraverso note scritte e disegni raffiguranti i paesi, la natura, i panorami e la flora locale.

Il progetto prevede di percorrere il sentiero Coleman e raccogliere materiali audio e video da rielaborare all’interno di una performance. Il contenitore della performance è pensato come un taccuino in grado di raccogliere forme, suoni e rielaborazioni artistiche delle esperienze fatte.

_ Progetto artistico

I temi che vorremmo portare in scena sono tre: l’esperienza del cammino, la relazione con la natura e le potenzialità di narrazione dell’audiovisivo e della performance nel racconto di un ‘esperienza.

  • Camminare, attraversare, stare.

Camminare come mezzo per intendere, conoscere e attraversare, o, altrimenti, farsi attraversare dalla realtà, ovvero il modo più immediato di essere al mondo. E poi viaggio come persuasione, come il possesso presente della propria vita, la capacità di vivere l’attimo senza sacrificarlo al futuro. Nella decisione di intraprendere un cammino, pazientando per raggiungere la meta, tappa dopo tappa, imparando a sbagliare e a riprendere il tracciato, c’è un significato profondo che ci lega alla vita, un’esperienza piena che tentiamo di fissare in un registratore, in una macchina fotografica o semplicemente nel nostro corpo e nelle nostre orecchie.

  • Natura, limite o libertà?

In un cammino da percorre a piedi, il contatto con l’elemento naturale è totale. Si è in continua sfida con ciò che si incontra e con le proprie forze. Eppure la natura restituisce e fornisce materiali, forme, suoni, che se colti attraverso una sensibilità artistica arricchiscono il vocabolario creativo. Improvvisare e produrre delle performance in un contesto naturale tramite il linguaggio artistico che si conosce, genera una totale immersione nel paesaggio sia dal punto visivo che sonoro.

_ Progetto scenico

Ci interessava uscire dallo spazio teatrale, documentare uno spazio naturale e poi da questo materiale audiovisivo ricreare uno spazio performativo. Abbiamo avuto bisogno, quindi, di pensare a uno spazio in grado di accogliere sia il video che la performance live. Per connettere la dimensione bidimensionale dell’audiovisivo con la dimensione tridimensionale delle azioni agite dal vivo, abbiamo sentito il bisogno di pensare a un elemento scenico come una struttura o una scultura, che, come un taccuino, potesse contenere tutti gli appunti, le intuizioni, i disegni e poi le riflessioni fatte a posteriori, per poterle restituire a chi guarda e ascolta.

Descrizione elemento scenico – progetto di Ludovico Grantaliano

È stato immaginato un unico elemento scenico fatto di fronde, tronchi, canne, rami, bastoni, verghe e quant’altro che appaia come una massa unica e quindi come un elemento scultoreo, La struttura/opera è stata pensata completamente dipinta di bianco (rispetto a delle quinte tendenzialmente nere) in modo tale che sia possibile proiettare su di essa i video e allo stesso tempo far agire la performance di musica o di danza. La proiezione dei video consentirebbe alla struttura/opera di prendere vita colorandosi dei verdi della natura, degli azzurri del cielo e delle ombre e delle luci del bosco reale. Nell’interazione con il performer danzatore è stata pensata una struttura su cui sia possibile salire o attraverso la quale si possa interagire attraverso giochi di sovrapposizioni appaio/scompaio. Inoltre è possibile che per la maggior parte i materiali di legno vengano appesi al soffitto e che quindi si vada a creare una sorta di bosco rovesciato in grado di suonare tramite lo scontro di un legno con un altro; questo consentirebbe al performer musicista un’ulteriore possibilità di interazione.

Bozzetti elemento scenico di Ludovico Grantaliano

https://www.ludovicograntaliano.com

https://www.instagram.com/ludovicograntaliano/