Bio

Leda Di Piro

Ricerca artistica

Nella musica ricerco il movimento e il corpo. In principio c’è ciò che il mio corpo sa suonare e può suonare: la musica e il suono sono il palesarsi dell’energia espressa dal corpo, energia pura resa evidente a livello uditivo. Intendo la musica come un comportamento e una pratica di cui il corpo è protagonista e la voce è la principale espressione sonora di questo corpo (ma non l’unica). 

Come metodo compositivo parto da una ricerca laboratoriale che intende mettere l’accento sugli aspetti più istintuali che coinvolgono la pratica della produzione del suono e che faccia emergere l’embodiment musicale interna al mio corpo. Con il termine embodiment intendo riferirmi a tutte le conoscenze musicali incorporate tramite l’esperienza.

La principale alleata per questa ricerca è la danza. La seconda è la parola intesa sotto il suo profilo sonoro e come risultato di un movimento articolatorio a livello dell’apparato fonatorio. 

Cerco di definire, in un primo ambito laboratoriale, dei materiali musicali che chiamo melodie. Con melodia intendo una successione di suoni di altezza diversa su una linea orizzontale caratterizzata da un movimento interno organico e vivo. Non mi lego ma neanche sfuggo alle leggi occidentali della musica, piuttosto ogni melodia segue delle leggi interne che nascono da questo confronto con il corpo e dalle esigenze espressive di ogni specifico progetto. 

Successiva a questa prima fase di raccolta dei materiali inizia una fase di composizione che non si fonda ma neanche rifiuta le regole modali o quelle tonali. Ricerco la semplicità nella complessità e indago la plurilinearità. Intendo la polifonia in un senso rudimentale come improvvisazione che rende più piacevole una semplice monodia e la definisco come un fenomeno plurilineare in cui le parti eteroritmiche (che chiamo melodie) sono considerate come elementi costitutivi di una stessa entità musicale. 

Biografia personale

Mi sono laureata con lode in Musicologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel settembre 2020, con una tesi intitolata Risonanze in Évaporé e Data_Noise di Kasper T. Toeplitz e Myriam Gourfink: una proposta di analisi coreomusicologica, la cui ricerca si è svolta per vari mesi a Parigi grazie ad una borsa di studio per tesi all’estero. La mia tesi di laurea ha riguardato lo studio delle relazioni fra musica e danza nella scena coreutica contemporanea ed è stato il primo tassello per concretizzare anche una ricerca artistico musicale-compositiva in relazione con la danza stessa.

I miei studi musicali iniziano con lo studio del pianoforte e dopo poco si spostano sullo studio del flauto. Nel 2015 mi sono diplomata con lode in flauto traverso presso il Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno. Mi sono poi specializzata in repertorio flautistico dal 2015 al 2018 con il maestro Michele Marasco presso l’Accademia Italiana del Flauto e nel 2019 mi sono diplomata con lode in Musica da Camera presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma.

Come flautista mi sono da sempre dedicata allo studio e all’esecuzione della musica contemporanea, e ho avuto occasione nel 2014 di esibirmi a Londra nell’ambito della rassegna Unlimited Mind/Electronic Music and New Technologies in Italy presso la City University of London per il progetto Suona Italiano organizzato dalla fondazione Musica per Roma sotto la direzione di Michelangelo Lupone e nell’edizione 2017 del concorso Borse di studio Gazzelloni mi è stato riconosciuto il Premio speciale per le migliori esecuzioni di musica moderna/contemporanea. 

Sono attualmente iscritta alla Scuola di Specializzazione in Beni Musicali presso l’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna, che intende formare funzionari esperti nella conservazione, tutela, valorizzazione del patrimonio musicale, patrimonio non ancora riconosciuto in Italia (mi viene da aggiungere… e alla danza, chi ci pensa?).

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Artistic research

In music I seek movement and body. In the beginning there is what my body konws to play and can play: music and sound are the manifestation of the energy expressed by the body, pure energy made evident at the auditory level. I mean music as a behavior and a practice in which the body is the protagonist and the voice is the main sound expression of this body (but not the only one).

As a compositional method I start from a laboratory research that intends to emphasize the most instinctive aspects that involve the practice of sound production and that brings out the musical embodiment inside my body. By the term “embodiment” I intend to refer to all musical knowledge incorporated through experience.

The main ally for this research is dance. The second is the word understood in its sound profile and as a result of an articulatory movement at the level of the phonatory apparatus.

I try to define, in a first laboratory, the musical materials that I call melodies. By melody I mean a succession of sounds of different heights on a horizontal line characterized by an organic and lively internal movement. I don’t tie myself but I don’t even escape the western laws of music, rather every melody follows internal laws that arise from this comparison with the body and the expressive needs of each specific project.

After this first phase of material collection, a phase of composition begins that is not based but neither rejects modal or tonal rules. I look for simplicity in complexity and I look for plurilinearity. I mean polyphony in a rudimentary sense as improvisation that makes a simple monody more pleasant and I define it as a plurilinear phenomenon in which the heterorhythmic parts (which I call melodies) are considered as constitutive elements of the same musical entity.

Personal biography

I graduated with honors in Musicology from the University “La Sapienza” in Rome in September 2020, with a thesis entitled “Risonanze in Évaporé e Data_noise di Kasper T. Toeplitz e Myriam Gourfink: una proposta di analisi coreomusicologica,” whose research was carried out for several months in Paris thanks to a scholarship for thesis abroad. My graduation thesis focused on the study of the relationship between music and dance in the contemporary choreographic scene and was the first step to realize also an artistic musical-compositional research in relation to the dance itself.

My musical studies begin with the study of the piano and soon move on to the study of the flute. In 2015 I graduated with honors in flute cross at the Conservatory “Giuseppe Martucci” in Salerno. I then specialized in flute repertoire from 2015 to 2018 with maestro Michele Marasco at the Accademia Italiana del Flauto and in 2019 I graduated with honors in Chamber Music at the “Santa Cecilia” Conservatory in Rome.

As a flutist I have always been dedicated to the study and execution of contemporary music, and I had the opportunity in 2014 to perform in London as part of the review “Unlimited Mind/Electronic Music and New Technologies in Italy” at the City University of London for the project Suona Italiano organized by the foundation Music for Rome under the direction of Michelangelo Lupone and in the 2017 edition of the competition Scholarships Gazzelloni I was awarded the Special Award for the best performances of modern/ contemporary music.

I am currently enrolled in the School of Specialization in Musical Assets at the University “Alma Mater Studiorum” of Bologna, which intends to train officials experts in the conservation, protection, enhancement of musical heritage, heritage not yet recognized in Italy (I add… and to the dance, who thinks about it?).

Elettra Rossi

Ricerca artistica

La coreografia è per me lo strumento attraverso cui il movimento si carica di contenuto. L’intenzione è il vero motore dell’agire umano: il movimento nasce sempre dal desiderio di stabilire una comunicazione. Quando mi approccio alla coreografia mi pongo sempre la stessa domanda: come lo racconterebbe il corpo? Anche una danza “astratta” scaturisce da un processo creativo che muove dall’intenzione del raccontare.

Il corpo è presenza. Presenza intesa come materia corporea, ma anche come flusso di energia che si sprigiona dal corpo: un’energia che permette al corpo di connettersi con l’esterno, ma anche di essere guardato e compreso in quanto portatore di un messaggio simbolico.                                       

Il corpo è relazione, prima di tutto relazione con lo spazio. Quest’ultimo è inteso come spazio fisico, come luogo, come spazio occupato dal corpo e occupato altri corpi. Il corpo che danza costruisce sé stesso e lo spazio attraverso il movimento. Non minore importanza rivestono lo spazio interno al corpo, sede di ritmi ed emozioni, e lo spazio sonoro, imprescindibile.

Ricerco un gesto essenziale ma potente, evocativo di un’immagine chiara, suggerita dall’esterno o affiorata casualmente alla mente. La forma di un oggetto, le movenze di un animale, un’azione quotidiana, un profilo melodico, il suono di una parola, diventano il principio da cui origina il movimento, conferendogli senso e concretezza. Questo consente alla danza di restare ancorata alla realtà. Il gesto deve essere chiaro, leggibile, senza bisogno di orpelli o abbellimenti, così che riesca ad imprimersi nello sguardo di chi osserva.  

Nella composizione coreografica prediligo una dimensione corale: tanti corpi in movimento, come una massa che vaga sulla scena e che evoca un’idea di “comunità”, di coesione e di appartenenza.

Biografia personale

Avvicinarsi alla danza è stato naturale, complice una madre ballerina che mi ha cresciuta con i balletti del repertorio classico, rendendo la danza il pane quotidiano delle mie giornate. Il mio percorso artistico si sviluppa principalmente nell’ambito della danza contemporanea, nonostante io abbia inizialmente avuto una formazione di danza classica, avviata presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Nel 2021 mi sono diplomata con lode in Danza Contemporanea (Indirizzo tecnico-analitico) presso la stessa Accademia Nazionale di Danza.

Dal 2013 al 2018 ho fatto parte della compagnia Sakuntala, diretta dalla coreografa Aurora Pica, con cui ho portato in scena diverse produzioni artistiche, principalmente a Roma e Napoli e partecipato a vari concorsi e festival, tra cui il Premio Roma Danza 2015 e il Festival TenDance 2018 di Latina. 

Nel 2019 ho danzato in Sesame per la coreografa Ioanna Strati e in The Gate per i coreografi Alessandro Certini e Charlotte Zerbey. Nello stesso anno ho partecipato come performer allo spettacolo Skull Ark della compositrice Clara Iannotta, in occasione del Festival Transart di Bolzano. Nel 2020 ho partecipato come performer allo spettacolo Coefore Rock ‘n Roll del coreografo Enzo Cosimi presentato al RomaEuropa Festival 2020. Nel 2021 ho danzato in Fuori Forma della coreografa Amina Amici. Successivamente sono entrata a far parte della compagnia di teatro danza Incontempo, diretta da Rozenn Corbel, con la quale ho portato in scena lo spettacolo Strada Facendo presso i Giardini della Filarmonica Romana.

Il mio percorso come coreografa inizia durante gli anni di studio presso l’Accademia Nazionale di Danza. Durante i corsi di composizione ho realizzato i miei primi lavori coreografici (River ed Épanouissement, 2019; La casa non esiste più, 2020). In occasione del Premio Roma Danza 2020 ho presentato Oltre Guardare, un dance movie realizzato con la collaborazione della regista Germana Ruscio. 

L’intenzione di fondare la Compagnia Lèél si è concretizzata nel 2020, scaturita dalla necessità di portare avanti, con la musicista Leda Di Piro, una ricerca coreutico-musicale. 

Sono inoltre laureanda in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi in diritto d’autore comparato, dal titolo “Diritto d’autore ed opere coreografiche: quale tutela?”.

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Artistic research

Choreography for me is the instrument through which the movement is loaded with content. Intention is the real engine of human action: the movement is always born from the desire to establish a communication. When I approach choreography I always ask myself the same question: how would the body tell it?  Even an “abstract” dance springs from a creative process that moves from the intention of telling.

The body is presence. Presence conceived as corporeal matter, but also as the flow of energy that emanates from the body: an energy that allows the body to connect with the outside, but also to be looked at and understood as the bearer of a symbolic message.

The body is relationship, first of all relationship with space. The latter is understood as physical space, as place, as space occupied by the body and occupied by other bodies. The dancing body builds itself and space through movement. No less important are the space inside the body, where rhythms and emotions reside, and the sound space, essential.
I look for an essential but powerful gesture, evocative of a clear image, suggested from the outside or casually surfaced to the mind. The shape of an object, the movements of an animal, a daily action, a melodic profile, the sound of a word, become the principle from which the movement originates, giving it meaning and concreteness. This allows the dance to remain anchored to reality. The gesture must be clear, legible, without the need for ornaments or embellishments, so that it can be imprinted on the gaze of the observer.  

In choreographic composition I prefer a choral dimension: many bodies in movement, like a mass that wanders on the scene and evokes an idea of “community”, of cohesion and belonging.

Personal biography

Getting closer to dance was natural, thanks to a mother ballerina who raised me with the ballets of the classical repertoire, making dance the daily bread of my days. My artistic career is mainly developed in the field of contemporary dance, although I initially had a training in ballet, started at the National Academy of Dance in Rome. In 2021 I graduated with honors in Contemporary Dance (Technical-Analytical Address) at the same National Academy of Dance.

From 2013 to 2018 I was part of the company Sakuntala, directed by choreographer Aurora Pica, with whom I brought on stage several artistic productions, mainly in Rome and Naples and participated in various competitions and festivals, including the Premio Roma Danza 2015 and the Festival Tendance 2018 in Latina. 

In 2019 I danced in “Sesame” by the greek choreographer Ioanna Strati and in “The Gate” by the choreographers Alessandro Certini and Charlotte Zerbey. In the same year I participated as a performer in the show “Skull Ark” by the composer Clara Iannotta, on the occasion of the Festival Transart in Bolzano (Italy). In 2020 I took part as a performer in the show “Coefore Rock ‘n Roll” by the choreographer Enzo Cosimi presented at the Romaeuropa Festival 2020. In 2021 I danced in “Fuori Forma” by Amina Amici. Then I joined the Incontempo dance theatre company, directed by Rozenn Corbel, with whom I staged the show “Strada Facendo” at the Gardens of the Roman Philharmonic.

My career as a choreographer begins during my years of study at the National Dance Academy. During the composition courses I realized my first choreographic works (“River” and “Épanouissement” in 2019; “La casa non esiste più” in 2020). On the occasion of the Rome Dance Award 2020 I presented “Oltre Guardare”, a dance movie made with the collaboration of the director Germana Ruscio.

The intention to found the Lèél Company was realized in 2020, the result of the need to carry on, with the musician Leda Di Piro, a choreutic-musical research. 
I’m also about to graduate in Law at the University of Roma Tre with a thesis in comparative copyright, entitled “Copyright and choreographic works: which protection?”.